“Tu fai video su YouTube? Allora sei una persona senza amici e cerchi solo di metterti in mostra!”
“Marco è un agricoltore, probabilmente è analfabeta”
“Mia nonna ha 65 anni, penso che sia una follia che vada a ballare”
“Peppeniello è gay, allora già me lo immagino immerso nella promiscuità”
La nostra interpretazione della realtà procede attraverso stereotipi (classificazione generalizzata) e pregiudizi (giudizi in assenza di valutazione) che ci permettono di ragionare più velocemente, ci forniscono sicurezza e rimangono attivi per comodità (euristiche di pensiero, economia cognitiva), ma non sempre sono azzeccati e spesso si configurano come dei veri flop che possono guidarci erroneamente,
Ecco una rassegna dei più frequenti e “simpatici” luoghi comuni che ruotano attorno allo psicologo:
Infatti, uno dei motivi che spiega la poca familiarità con il mondo della psicologia è il marasma di stereotipi che ruotano attorno ad essa.
- “Andare da uno psicologo? Non sono mica matto?!”
- “Ti vuoi rivolgere ad uno psicologo? Ma no dai, basta parlarne con un amico…”
- “Iniziare un percorso? Macché stai tranquillo, tutto passa!”
- “Dai su fatti forza, vedrai che le cose si sistemano da sole.”
- “Non ce la fai da solo? Allora sei un debole”
- “Vai in terapia? Ti fai fregare i soldi solo per chiacchierare”
Posizioni come queste sembrano pressoché innocue e ci fanno pure sorridere, ma rischiano di ostacolare il nostro accesso alle mille risorse che la psicologia può offrirci.
Sta a noi smantellare le convinzioni fuorvianti, pensare con la nostra testa, e informarci correttamente.